
Una regola ferrea del vero Potere è che se un'informazione può danneggiarli non va mai contrastata ma solo ignorata.
Il silenzio, in una società dominata dall'iper-comunicazione, è molto più efficace di una potente operazione di deligittimazione.
In parole povere, se queste rivelazioni così pericolose finiscono su tutti i mezzi di comunicazione ufficiali significa che c'è un Potere, avverso a quello che viene attaccato, che ha interesse affinché ciò avvenga. Altrimenti questo non potrebbe accadere. Punto.
In poche occasioni ho potuto accedere ad informazioni davvero destabilizzanti ed erano sempre state ignorate da tutti, o al massimo ridicolizzate se cominciavano un po' a diffondersi.
Dalla lettura sommaria delle prime rivelazioni di Wikileaks emerge chiara e nitida una fazione ben precisa, ovvero l'attacco non è trasversale come potrebbe sembrare, ma appoggia un Potere che da circa un anno sta prendendo piede e che ha contribuito a destabilizzare anche l'economia mondiale.
Il suo fine, infatti, è creare caos e fomentare la divisione tra Europa e Stati Uniti, indebolendo soprattutto l'Europa dall'interno (gli improvvisi rischi di default di vari paesi dell'Unione Europea vi dicono niente?).
Non sono un esperto di politica internazionale, ma di questi tempi il buon senso aiuta più dei testi accademici nel comprendere cosa ci accade attorno e in che direzione si vuole andare.
Lungi dall'avere quindi la verità in tasca mi limito ad osservare meccanismi che si ripetono nella storia con un copione quasi sempre uguale.
Purtroppo i sintomi non sono forieri di buone notizie. Ma questo non deve portare a inutili vittimismi o ad uno sterile pessimismo. Deve portare ad una lucida consapevolezza, l'unica vera medicina in possesso di chi ha responsabilità imprenditoriali e quindi sociali.
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