Non sono uno sportivo e trovo che il peso dato allo sport (visto e non praticato) sia sproporzionato rispetto ad altre attività più costruttive. Per questo il caso Schwazer per me è solo emblematico di qualcosa di più grande, che come al solito sta sfuggendo alla maggior parte delle persone.
Il fatto nudo e crudo: un atleta si è dopato per avere prestazioni migliori, sebbene questo sia antisportivo ed illegale. E' stato scoperto e per questo è arrivata la gogna mediatica condita da pipponi moralistici di giornalisti, colleghi, tifosi e compagnia bella.
Ebbene questo è un teatrino assurdo e disgustoso per un motivo che trovo semplice e persino ovvio: Tutti noi siamo dopati e lo facciamo per lo stesso motivo di Schwazer: essere vincenti.
Ci dopiamo per piacere agli altri, per essere i primi nel nostro lavoro o per dimostrare a tutti che abbiamo avuto successo nella vita. E lo facciamo con qualsiasi mezzo, dove il lecito e l'illecito è stabilito solo da un insieme di regole che formano la "morale" ma che quasi mai collimano con "l'etica" (invito ad approfondire la differenza di questi due termini, per chi non la conoscesse). La morale di questo preciso periodo storico ci dice che ad un artista "sballato" non viene impedito di recitare o di cantare. Anzi, diviene spesso un idolo, un eroe, un esempio da seguire. Eppure anche un artista in questo modo è dopato, poiché molte delle sue prestazioni o creazioni sono frutto di quello sballo.
Ci sono liberi professionisti, manager e politici dopati. Hanno ritmi di lavoro così alti che se non si "aiutassero" crollerebbero dopo pochi mesi. Eppure nessuno si sognerebbe di togliere loro incarichi prestigiosi per questo motivo.
Ma senza andare lontano, ci si dopa quotidianamente con le bevande energetiche, con le sigarette e con l'alcool. Ci si dopa con i corsi motivazionali. Ci si dopa con la tv.
E già immagino le obiezioni dei soliti moralisti (chiamati così appunto perché si rifanno solo alla morale e non all'etica): "Non puoi paragonare una sigaretta con l'EPO, e neppure un avvocato con uno sportivo, sono due cose diverse!".
Niente affatto. O meglio, è molto più pericoloso il doping quotidiano autorizzato, rispetto a quello illegale utilizzato una tantum da uno sportivo. Perché nelle mille droghe che ci permettono di assumere svanisce anche quel senso di responsabilità, quella sana vergogna, quel giustificato senso di colpa che invece ha chi fa uso di sostanze illecite.
Schwazer da domani non avrà più bisogno di doparsi e probabilmente questa tragedia gli ha salvato la vita. Ora non deve più rispondere ad aspettative altrui. Molti di quelli che lo stanno condannando con le loro ramanzine moralistiche invece continueranno ad essere vittime di quegli ingranaggi che li costringono a doparsi lecitamente.
Dimenticavo l'ultimo esempio di doping autorizzato e tra i più pericolosi in assoluto: la dipendenza data dallo "spettacolarizzazione" dello sport. Droga ipnotica e potentissima distribuita a piene mani soprattutto dai regimi (dagli antichi romani ai nazisti) che devono distrarre e narcotizzare le popolazioni.
Ebbene, qualcuno ha ancora voglia di puntare il dito su Schwarzer?
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
-
Fino a 6 anni fa la mia vita si era trasformata in puro lavoro. Nel 2010 lavoravo praticamente 7 giorni su 7 . Dal lunedì al sabato ero in ...
-
Da qualche anno, sebbene non rientri nelle mie specifiche attività professionali, mi sto occupando di formazione ai giovani. Lo faccio trami...
Nessun commento:
Posta un commento