Quando tengo il mio seminario "Il Professionista del Futuro" la parte che più incuriosisce le persone presenti è quella relativa ai cambiamenti che ci saranno nei prossimi anni nell'economia italiana, soprattutto in settori strategici e profondamente in crisi quali l'edilizia, l'automotive, l'abbigliamento.
In realtà parlare di settori in crisi oggi è molto generico, e andrebbero fatte delle distinzioni.
Diciamo che il "Principio di Pareto", che spiega la relazione dell'80/20, in questo caso si applica alla perfezione, rivelando una situazione economica sempre più evidente a tutti: a fronte di un 80% di aziende che non ce la faranno a superare la crisi, il rimanente 20% si prenderà le fette di mercato lasciate libere, aumentando fatturato ed utili. Una visione terrificante sotto l'aspetto sociale, dal momento che questo significherà una povertà molto più diffusa da una parte e maggiori ricchezze dall'altra. Ma i presupposti ci sono tutti.
Quindi non rimane che capire cosa accadrà.
Diciamo innanzitutto che il 20% delle aziende che crescerà sarà composto da quelle che avranno fatto una (o la maggior parte) di queste azioni:
1- Apertura di nuovi mercati (extraeuropei)
2- Commercializzazione anche on line
3- Sinergie innovative con settori in crescita.
4- Gestione aziendale perfetta (ovvero competenza a livello imprenditoriale)
Ho già parlato in passato dei primi due fattori, quindi in questo articolo mi concentrerò solo sugli ultimi due, che sono anche i più importanti.
Sinergie innovative con settori in crescita.
Facciamo l'esempio dell'edilizia, che come sappiamo è uno dei più colpiti.
La tradizionale azienda che costruisce tanti palazzoni e poi spera di venderli è destinata a non farcela, a meno che non crei sinergie con i settori che stanno tenendo o addirittura crescendo, come ad esempio l'alimentare di qualità (biologico, orti a km zero, etc.) e le energie rinnovabili (fotovoltaico, eolico, etc.).
Reggeranno quindi alla crisi solo coloro che punteranno su case autosufficienti in termini energetici e che, per esempio, prevedano una piccola serra in cui poter fare il proprio orto anche se si abita in città (all'estero esistono già e vanno a ruba).
Andranno molto i servizi legati alle persone, soprattutto bambini ed anziani. Quindi un'idea potrebbe essere creare partnership con agenzie che offrano personale formato e di qualità ad un intero condominio, in modo da poter ammortizzare le spese (ad es. baby sitting condominiale).
Gli esempi potrebbero continuare e chiarirebbero la grande differenza tra il costruttore edile destinato a scomparire e quello che continuerà a vendere case, nonostante tutto.
Per riassumere, la prima regola aurea è introdurre in settori in crisi dei fattori che si possano legare a settori in forte crescita, in modo da valorizzare gli aspetti innovativi e vincere sulla concorrenza ancora "ingessata" su modelli vecchi di business.
I risultati di solito sono straordinari, come nel caso dei FabLab, in cui la figura dell'artigiano si fonde con la tecnologia digitale, permettendo il rilancio di settori ormai in difficoltà come l'abbigliamento, l'arredamento, la meccanica. Se volete approfondire questo argomento potete leggere due post molto interessanti, su cosa sono i FabLab (qui) e della rivoluzione che creeranno nel mondo del lavoro (qui).
Già molte persone stanno avviando attività altamente redditizie legate a questo fenomeno emergente, come ad esempio la commercializzazione di stampanti 3D.
Seguite questo mio consiglio ed un giorno mi ringrazierete.
Gestione aziendale perfetta
La seconda regola aurea è che non si può più improvvisare. Sia per chi possiede già un'azienda che per chi vuole aprire una nuova attività è finita l'epoca dei guadagni che arrivavano automatici solo grazie alle "buone idee" o a un "buon prodotto".
E' necessario essere eccellenti (a prescindere dal settore in cui si opera) nella pianificazione finanziaria, nell'organizzazione, nell'approccio marketing/commerciale e nelle relazioni interpersonali.
Senza queste competenze ormai non si va più da nessuna parte, è solo questione di tempo ma prima o poi si viene fatti fuori.
Quindi un'attività può diventare redditizia solo quando chi la gestisce è molto più competente su questi fattori rispetto alla concorrenza. Studia e diventa eccellente soprattutto nelle aree in cui ti senti più debole e vedrai subito la differenza. Oppure, se puoi permettertelo economicamente, affidati a persone che quelle competenze le hanno già.
Però ti scongiuro, basta superficialità. Di mediocrità oggi si muore.
Chi seguirà queste due regole auree avrà nei prossimi anni grandi opportunità di crescita o di avviamento di attività fortemente redditizie. Mentre chi attenderà che il mercato si "riapra" o crederà di poter fare l'imprenditore improvvisato dovrà prepararsi ad un futuro ancora più duro.
Augh!
P.S.
Per chi ha intenzione di aprire una nuova attività consiglio di leggere anche questi post:
"Aprire un'attività che rende"
"Come capire se una start-up può avere successo"
martedì 13 novembre 2012
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